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LA NOSTRA STORIA

La scuola nasce nel 1894 come “Scuola d’Arte applicata all’Industria” (industria da intendersi anche riferita all’industriosità delle persone).
In sintonia con gli eventi europei di fine Ottocento e dopo i primi decenni di industrializzazione in Inghilterra, nasce e si diffonde il dibattito “PRODOTTO INDUSTRIALE – PRODOTTO ARTISTICO” la dicotomia tra l’uomo e la macchina.
Si sente, con sempre maggiore intensità, la necessità di legare l’arte al prodotto industriale.
La scuola locale nasce appunto come risposta all’esigenza della neonata industrializzazione. La Brianza di fine ottocento è luogo a prevalente vocazione agricola.
E’ tipico della cultura e tradizione contadina di allora, “lavorare anche il legno” : materiale disponibile ed indispensabile per la quotidianità.
E’ in inverno, quando i campi riposano, che l’agricoltore produce e crea oggetti in legno per la casa e utensili per il suo lavoro agricolo.
In seguito, con il lento ma progressivo abbandono dell’attività agricola, la Brianza in genere ma particolarmente nell’area geografica delimitata da : Cantù, Meda, Cabiate, Lissone, gli abitanti si dedicano al lavoro del legno.
L’attività del falegname generico si diversifica; non si producono solo grossolani attrezzi per il lavoro dei campi, ma mobili e complementi d’arredo sempre più funzionali ed esteticamente validi: il falegname diventa ebanista, colui cioè che con grande sapienza tecnica e con conoscenze artistiche produce manufatti di grande pregio e raffinata qualità.
I nuovi artigiani, con coraggio e alto spirito di imprenditorialità si inseriscono gradualmente nel mercato internazionale e partecipano, con successo, alle esposizioni d’arte di Parigi.

Via via che il lavoro aumenta si sente urgente la necessità di affinare le conoscenze tecniche e dai rapporti con paesi culturalmente più aperti ed evoluti – vedi soprattutto la Francia – si coglie la necessità improrogabile di acquisire una maggior conoscenza artistica.
Siamo negli anni dell’eclettismo e il ritorno agli “stili” di epoche precedenti è pressante.
Si individuano, tra i lavoratori del legno, i più dotati, i più ricchi di competenze tecniche e questi diventano i “maestri” della scuola.
Vari problemi esistenziali e gravi vicissitudini hanno accompagnato il crescere del nostro Istituto nel suo più che secolare percorso: LE DUE GUERRE MONDIALI – LA CRISI ECONOMICA DEGLI ANNI TRENTA, il BOOM ECONOMICO che ha consentito il diffondersi massiccio del prodotto di serie a basso costo.
Nonostante ciò i battenti della Scuola non sono mai stati chiusi, l’attività didattica è proseguita senza sosta.
Insegnanti ed allievi hanno lavorato con fermezza e volontà.
Il boom economico degli anni 60/70 ha visto rifiorire anche la nostra Scuola molto frequentata e sempre all’avanguardia.

Intorno al 1990 la denominazione della nostra scuola è cambiata: oggi è diventata SCUOLA D’ARTE
E’ mutata anche l’utenza. Se fino ad una decina d’anni fa la nostra istituzione scolastica veniva frequentata prevalentemente da giovani che avevano appena ottenuto il diploma di terza media ( 15-18 anni), oggi si ha un’utenza di allievi adulti, molto motivati e consapevoli.
Il corpo docente, composto da valenti artigiani e professionisti del settore si è sempre più convinto che non è sufficiente tramandare e fare acquisire manualità e competenza tecnica , elementi fondamentali per una buona professionalità , ma è altresì importante che l’allievo acquisisca la consapevolezza che il proprio lavorare con le mani ha precisi riferimenti nel mondo dell’arte.
Per giungere a una buona professionalità occorre anche trasmettere i fondamenti teorici dell’arte.
Ancor oggi l’insegnamento mantiene la caratteristica di trasmettere la cultura tradizionale incentrata sullo studio degli stili classici, sull’intaglio, sull’intarsio, sulla costruzione del mobile, sulla tecnologia del legno pur aprendosi però notevolmente alla cultura artistica contemporanea. Le tradizionali discipline sono ora affiancate dall’insegnamento del CAD ed è in atto una collaborazione con l’ ENAIP di Cantù, per meglio capire e soddisfare le esigenze di formazione professionale del territorio.

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